Al Torrione (ri)suona la batteria di Art Blakey!.

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Al Torrione (ri)suona la batteria di Art Blakey!

Nella “cantina” di proprietà del Dottor Francesco Lo Bianco, in via Rizzoli, nel pieno centro di Bologna, la leggenda vuole che si siano svolte le jam session più incredibili della storia del jazz felsineo. La cantina era divenuta il ritrovo notturno dei musicisti di passaggio a Bologna quando invitati ufficialmente allo storico jazz festival, ma anche quando si fermavano da Lo Bianco per una “sistematina” ai denti. Da grande appassionato di jazz, nonché batterista amatoriale, il noto dentista bolognese prestava gratuitamente la propria professionalità ai suoi eroi e ne riceveva in cambio ciò che loro potevano dare: la loro musica.

E così in quella cantina hanno suonato tutti i più grandi, da Thelonious Monk a Charles Mingus, Chet Baker e tra i tanti anche Art Blakey, che di tutti coloro che occasionalmente di lì transitavano, aveva la possibilità di sdebitarsi non solamente attraverso la propria arte. Blakey era infatti endorser dell’azienda Gretsch, che costruiva eccellenti batterie. Quando il nostro era in tournée in Europa, invitato da prestigiosi festival, la Gretsch prontamente gli spediva in loco le proprie batterie, affinché le potesse rappresentare suonandole. Talvolta rientravano alla base, altre volte venivano vendute, o
come in questo caso, regalate.

Lo Bianco ne ebbe ben due donate da Art Blakey, una negli anni ‘60 e una nei primi anni ‘70. Quest’ultima è oggi proprietà del Jazz Club Ferrara che l’ha acquisita dalla famiglia Lo Bianco e che sarà suonata dai batteristi contemporanei di scena al Torrione a rappresentare un ideale passaggio di testimone tra una leggenda del passato e quelle che lo diverranno in futuro.